Le quattro perle del Rajastan

Il Rajastan, l’antichissimo regno dei marajà, è l’India dei sogni, una terra intrigante e misteriosa. Paesaggi da favola, antiche leggende e il fascino antico delle sue città fanno del Rajasthan una regione di rara bellezza. Oggi vi raccontiamo quattro città incantate.

Uomo indù partecipa a una cerimonia di purificazione (ph. Pixabay)

Pushcar

Dalla mano di Brahma (creatore del cosmo) cadde il petalo di un fior di loto, dove questo si poggiò sulla terra sgorgarono le acque del lago di Pushcar. Passeggiare per la città è un’esperienza sensoriale intensa: il tepore dei pavimenti dei templi sotto i piedi scalzi, il profumo dei fiori e degli incensi offerti agli dei, il continuo andirivieni di pellegrini in abiti immacolati fra le vacche scure e il suono ipnotico dei gong che accompagnano la cerimonia delle abluzioni. Guidati da un bramino, uomini e donne indù scendono separatamente lungo uno dei 52 ghats (scalinate che scendono al lago) portando in dono fiori, cocco, dolciumi, statuette divine e lumini che poggiano sul pelo dell’acqua prima di immergersi (completamente vestiti) per riemergere liberati da ogni peccato. La città, che sorge tutt’attorno alle acque sacre, è fatta di casette basse, ammorbidite dal vento, dagli anni e dalle molte ridipinture variopinte. ­­­­ Pushcar conta ben 500 templi tra i quali vi è l’unico in tutta l’India intitolato a Brahma, un luogo incredibilmente amato e visitato da innumerevoli pellegrini.

Jodhpur

Chiamata “la porta del deserto” o “città del sole”, Jodhpur è soprattutto “la città BLU”. Il blu è il colore sacro dei bramini, che qui furono numerosissimi, e ha la comoda caratteristica di mantenere più fresche le pareti della casa e di infastidire gli insetti. Un insieme di fattori ha fatto sì che oggi a Jodhpur il 90 percento delle case sia colorato con una sfumatura di blu. Nel centro di questo luogo incantato si innalza una rupe di 120 metri sulla quale è arroccato il maestoso forte Meherangath che sembra esso stesso parte della roccia. Il forte sovrasta la città incutendo non poca  soggezione e togliendo il respiro per la sensazione di grandezza e bellezza che emana. La salita è impegnativa ma ne vale la pena. All’interno la sensazione di imponenza e di magnificenza ricevuta dall’esterno non viene meno: è un susseguirsi ambienti sontuosi pieni di luce e di vento. All’interno del forte ci sono il Jhanki Mahal (palazzo degli sguardi) dove risiedevano le donne di corte che dalle finestre a grate fitte potevano osservare tutto senza mai essere viste; il Moti Mahal (palazzo della perla) che racchiude il trono argenteo fra mille specchi e luccichii, e il Phool Mahal (palazzo dei fiori) un gioiello di ghirigori dorati che accoglieva le sale del piacere.

La Città Blu vista dalla fortezza (ph. Nina Melan)

Udaipur

La splendida “città dei laghi” o “Venezia d’Oriente” sorge attorno al lago Pichola (dal nome della città che è stata sommersa  per ottenerlo). Udaipur è famosa per i suoi sontuosi palazzi, fra i quali spiccano il Jag Niwas (oggi trasformato in hotel di lusso) che si innalza dall’acqua verde e piatta con le sue cupolette bianche e sembra essere stato appoggiato lì da un incantesimo; e il maestoso City Palace che lo guarda dalla sponda più vicina: candido, elegante e leggerissimo con i suoi merletti di marmo che scendono a picco nel lago. Con i suoi due ettari di estensione, il City Palace è il palazzo più grande di tutto il Rajastan; all’interno è un avvicendarsi di bellissimi spazi: ariose terrazze, decoratissimi corridoi, giardini pensili e sontuose scalinate. Scendendo ai ghat si aprono meravigliose scene di vita quotidiana dove il ritmico battere dei bastoni sui tessuti delle donne che lavano i panni si mischia alle grida gioiose dei bimbi che fanno il bagno e al delicato pizzicare le corde di qualche musico di passaggio.

Veduta del lago Pichola (ph. Pixabay)

Jaisalmer

“La città dorata” sembra interamente fatta di sabbia nella luce abbagliante del deserto del Thar. Il sole rovente la inaridisce e la rende friabile, lei si sgretola polverosamente nel vento secco e deciso.  Il Forte dorato che sorge in mezzo alla città con le sue tozze e larghe mura e le sue torri cilindriche non fa che accentuare l’immagine che si tratti di un enorme castello di sabbia. All’interno la cittadella è ancora abitata e vissuta; fra i molti negozietti sorgono alcuni templi giainisti e un maestoso palazzo. Dai belvedere più elevati si può godere lo spettacolo del deserto che toglie il fiato e ipnotizza con i piccoli vortici di sabbia che si alzano qua e là. Jaisalmer è la tappa ideale per intraprendere il viaggio verso le magiche dune del Thar. Su languidi cammelli dinoccolati, oscillando lentamente ma con costanza, si arriva nel cuore del deserto.

Uno dei fantastici templi della Città Dorata

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