In Marocco sulle orme dei film

Il territorio marocchino è da tempo teatro privilegiato per la messa in scena di alcuni tra i più grandi capolavori del cinema di ieri e di oggi.

I primi a fiutare le straordinarie potenzialità offerte dagli scenari marocchini furono gli stessi inventori del cinematografo, i fratelli Lumière, che vennero qui per la prima volta nel 1896, curiosi di riprendere i momenti della vita quotidiana del popolo. Pian piano, il paese dischiuse le porte a registi e operatori provenienti da tutto il globo e, a colpi di ciak, Orson Welles, David Lean, Franco Zeffirelli, Ridley Scott e tanti altri hanno saputo catturare il fascino di queste terre maliarde.

Fu Casablanca (1942) a dare risalto a una località pressoché “inesplorata” ma “vicina”. L’opera di Michael Curtiz aprì gli occhi del mondo su una meta cult del Marocco, Casablanca: mai il nome di una città, fatta titolo di un film, aveva suscitato tante fantasie e stimolato tanti viaggiatori. L’autentica svolta cinematografica avviene con un’altra splendida opera, l’Otello (1952) di Orson Welles che diede straordinaria visibilità al paese. Dopo di loro arrivarono, fra gli altri, Jacques Becker con Ali-Baba (1954), Alfred Hitchcock con L’uomo che sapeva troppo (1956), David Lean con Lawrence d’Arabia (1962).

Le tappe dell’itinerario cine-turistico

Il Marocco, dunque, è stato protagonista in molti film: registi e produttori lo hanno privilegiato come luogo per le proprie produzioni cinematografiche per le bellezze ambientali, per la ricchezza e la comodità dei servizi, per la presenza di teatri di posa organizzati e tanto altro. Se tu come noi ami viaggiare, eccoti una guida per scoprire, conoscere e apprezzare il Marocco dei mercati, delle viuzze e delle moschee, ripercorrendo i luoghi dove tanti film sono stati girati e ambientati. Clicca QUI per i dettagli della nostra offerta per il tuo viaggio in Marocco.

TANGERI

Città dall’antico passato – vi hanno vissuto fenici, cartaginesi, romani e poi vandali, arabi, portoghesi, spagnoli, britannici – Tangeri è stata teatro di due pellicole parzialmente ambientate sulle strade di questa città: The Bourne Ultimatum (2007) e Il Tè nel deserto (1990). Queste due opere rispettano le vivaci atmosfere di un luogo caotico che, con i suoi mercati e i suoi paesaggi purpurei, permane nell’immaginario comune come un luogo avventuroso e intrigante, tutto da scoprire.

CASABLANCA

I cinefili avvertiti lo sanno: il Rick’s Bar, dove Humphrey Bogart e Ingrid Bergman ascoltano Sam che suona As Time Goes By, a Casablanca non è mai esistito. Certo, qualche intraprendente gestore ne propone una copia per
la consolazione degli irriducibili romantici, ma è assolutamente fasulla, (come l’originale del resto). I titoli per il cineturista a Casablanca sono Babel (2006), Nessuna Verità (2008), Il Pane Nudo (20014) e l’autoctono A Casablanca gli Angeli non volano (2004) e il capolavoro d’azione e spionaggio di Tony Scott Spy Game (2001). Quest’ultimo, nel quale recitano
attori del calibro di Brad Pitt e Robert Redford, utilizza la “Città Bianca” per comodità logistiche, rappresentandovi le sequenze relative a Beirut e addirittura al Vietnam. Ognuno di questi film riesce a modo suo a immergerti nell’atmosfera di questa città, permettendoti di intrufolare lo sguardo nelle sue viuzze e nei tipici bazar.

MARRAKECH

Marrakech, uno dei set preferiti dai cineasti occidentali, si è costruita una vera “reputazione” filmica che l’ha caratterizzata agli occhi del pubblico di tutto il mondo. Tutto è cominciato con L’uomo che sapeva troppo di Alfred Hitchcock nel 1956. Nella pellicola del “maestro del brivido” vengono mostrati squarci urbani e edifici importanti della città come il leggendario hotel “La Mamounia”, dove alloggiavano, oltre a lui, gli attori protagonisti James Stewart e Doris Day, e la piazza Djemaa el Fna, il cuore pulsante di Marrakech. È poi il turno di Gabriele Salvatores che nel 1989, con la sua tipicità narrativa tutta all’italiana, racconta la storia di alcuni amici che si ritrovano insieme, dopo diversi anni di lontananza, nel lungometraggio Marrakech express, opera che fa parte della cosiddetta “Trilogia della Fuga” assieme a Turné e Mediterraneo. I magnifici scenari urbani di questa suggestiva città ben si sposano al dinamismo del film di Salvatores che ci offre scorci meravigliosi: Marrakech è una meta obbligata per chi viene in Marocco.

OUARZAZATE

Ouarzazate è un punto fermo della cinematografica internazionale. Grazie anche agli Atlas Corporation Studios, adottati dalle maggiori case di produzione europee e americane, qui si è concentrata l’attività cinematografica che ha portato alla realizzazione di kolossal quali Lawrence D’Arabia (1962), Gesù di Nazareth (1977), L’ultima tentazione di Cristo (1988), Il Gioiello del Nilo (1985), Il Gladiatore (2000), Le Crociate (2005), Le Quattro Piume (2002), realizzati negli attrezzati studi marocchini e poi spesso nei loro dintorni, come la città fortificata di Ait Ben-Haddou. Anche Monicelli ha usato questi luoghi per il suo ultimo film Le rose del deserto (2006). Questa città come nessun altra ha visto avvicendarsi registi e attori di prestigiosissima fama: Russell Crowe ha bevuto il tè e passeggiato per le strade della medina tra una scena e l’altra de “Il Gladiatore”, mentre nel deserto circostante Gerard Depardieau nei panni di Obelix ha scazzottato con i romani nel film Asterix ed Obelix:missione Cleopatra (2002). Per i cineturisti, Ouarzazate è una meta imprescindibile.

ESSAOUIRA

Essaouira, bellissima città portuale e balneare, protetta da mura settecentesche, è una tappa bellissima per concludere questo cine-itinerario praticando surf, windsurf e kitesurf come i bellissimi ragazzi di Francesco Falaschi in Marocco Last Minute.

Essaouira, già di per sé sito di rilevanza turistica, inserito nello World Heritage List dell’Unesco e location del Festival Gnaoua et Musiques du Monde (che a metà degli anni Sessanta richiamò artisti da tutto il mondo a cominciare da Jimi Hendrix), è stata la location principale dell’Otello di Orson Welles. Il regista statunitense nei primissimi anni Cinquanta vi girò diverse sequenze. A distanza di quasi cinquant’anni, la città è tornata sul grande schermo grazie all’Alexander (2004) di Oliver Stone e all’italiano Last Minute Marocco, diretto da Francesco Falaschi nel 2007, che sottolinea la vita di spiaggia della località.

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